Chi possiede uno smartphone sa quale sia la paura più grande: la rottura dello schermo. Questo per diversi motivi, sia estetici che funzionali: non si riesce a leggere quanto scritto, molte volte il sistema touchscreen non funziona più e, nel peggiore dei casi, il display non si riaccende, impedendo di recuperare i dati in modo tradizionale.
Si tratta di un incidente abbastanza comune, che interessa moltissime persone. Può accadere per svariati motivi e anche subito dopo l’acquisto. Proprio per questo, sono stati inventati diversi rimedi per poter comunque accedere allo smartphone anche in caso di morte di vetro e display.
Vediamo insieme passo per passo quali sono le cause principali, come è possibile prevenirle e, alla fine, porre rimedio senza sprofondare totalmente nel panico!
Le cause più comuni di rottura del display
Secondo alcune ricerche, sono gli indiani i più sbadati del mondo, seguiti da cinesi e messicani. I motivi della rottura possono essere molteplici: lo smartphone scivola dalle mani, dalle tasche o dal grembo alzandosi; cade a terra passando da una persona all’altra; oppure, si schianta al suolo durante lo scatto di un selfie. Si tratta di uno dei danni più comuni e può richiedere costi piuttosto elevati quando a rompersi sono sia il vetro che il display.
Generalmente, quindi, il display di uno smartphone si rompe per via di una distrazione e a seguito di una brutta caduta, magari proprio su un punto più delicato come gli angoli. E sono tantissime le persone che continuano ad andare in giro con uno schermo distrutto a causa dei prezzi di riparazione troppo elevati. Il suo ripristino, infatti, solitamente non rientra nei termini di garanzia e può essere effettuato solo sotto pagamento extra.
Display rotto: come prevenire
Appena acquistato il telefono, si potrebbe valutare l’idea di prevenire, con un investimento sicuramente inferiore a quanto richiederebbe la riparazione dello smartphone. Spesso si tende a sottovalutare l’idea di acquistare una cover o una pellicola protettiva: si posticipa fino a quando non avviene il fattaccio e ci si lamenta che è troppo tardi. Lo stesso capita anche per altri device, dal tablet allo smartwatch. Vediamo quali sono le piccole accortezze che possono essere messe in pratica per proteggere uno smartphone, evitando la rottura precoce del display. Alcune valgono anche per gli altri dispositivi sopracitati.
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Osservarne le tecniche specifiche
Prima di acquistare uno smartphone, è consigliabile fare delle ricerche sul modello prescelto ed individuare la marca utilizzata dal produttore per la realizzazione dello schermo. In base a questo, sarà possibile valutare il livello di protezione da graffi, cadute e danneggiamenti utilizzata in fase di progettazione e le performance, quindi, che ci si possono aspettare; -
Applicare sullo schermo una pellicola protettiva come quella in vetro temperato
Il primo passo per prevenire crepe e graffi. Ne esistono numerose tipologie, che si differenziano per il tipo di materiale che le compongono:
– pellicole di plastica: sono disponibili per qualsiasi modello di smartphone e, a volte, vengono applicate direttamente dalla casa produttrice. Sono progettate per fornire protezione contro polvere, grasso della pelle e piccoli graffi. L’applicazione richiede una certa pratica, affinché non si formino bolle d’aria che ne danneggiano la durevolezza; si consiglia, quindi, di pulire accuratamente lo schermo prima di applicarne una, aiutandosi con un panno in microfibra. Da ricordare che non proteggono da cadute e danneggiamenti gravi;
– pellicole in vetro temperato: sono resistenti ad urti e cadute accidentali, dato che riescono ad assorbire l’impatto senza lasciarlo ricadere sullo schermo. L’unico svantaggio è che sono spesse, quindi aumentano le dimensioni dello smartphone. -
Comprare una custodia
L’utilizzo di una cover resistente e ben progettata è fondamentale per proteggere lo schermo dagli urti e dalle cadute. Esistono custodie anti-urto, infatti, in poliestere, gomma e altri materiali specifici molto efficaci. Le migliori sono sicuramente quelle che proteggono totalmente il telefono, senza lasciare angoli o bordi scoperti; -
Evitare il sole
Non molti lo sanno, ma il sole è il nemico principale sia per lo schermo, che per i componenti interni a causa del surriscaldamento che potrebbe provocarne. In particolare, i più vecchi schermi LCD sono particolarmente sensibili ai raggi ultravioletti ed un eventuale prolungata esposizione al sole potrebbe comprometterli irrimediabilmente. Quelli più moderni, in teoria, sono immuni da tutto questo, ma è comunque preferibile non sfidare troppo la sorte e lasciare lo smartphone all’ombra e al fresco; -
Spegnerlo, ogni tanto
Lo spegnimento del telefono non è utile solo al risparmio energetico, ma contribuisce altamente alla protezione dello schermo. I pixel, infatti, potrebbero bruciarsi e sarebbe necessario procedere con ricambi e sostituzioni onerose.
Questi piccoli accorgimenti, accompagnati da tanta attenzione, aiuteranno a prevenire la rottura del display e ad arginare sprechi di energie, tempo e denaro.
Vetro o display? Perché fa la differenza
Quando si ha a che fare con il vetro del telefono rotto, in molti si lasciano ingannare da un’idea derivante dalla disinformazione che incombe sul web e che ha convinto tanti utenti di un concetto assolutamente sbagliato. Cioè? Che quando display e touch continuano a funzionare regolarmente, sia sufficiente sostituire solo il vetro. Innanzitutto, è bene fare alcune distinzioni per chiamare ogni componente con il proprio nome, utilizzando i termini tecnici adeguati e corrispondenti:
- il vetro-touch, chiamato solitamente solo “vetro”, ha la funzione di proteggere il display e permette l’interattività con lo smartphone;
- il pannello LCD (Liquid Cristal Display) è praticamente il formato più piccolo di quello di un monitor o di un televisore;
- il display comprende tutto il blocco composto da vetro, touch e pannello LCD che, in molti smartphone, è assemblato in un unico pezzo. Il loro montaggio, tra l’altro, avviene in ambienti particolari che riducono al minimo la presenza di polvere e scorie e attraverso procedimenti specifici e altamente tecnici.
Detto questo, appare evidente come un assemblaggio così complicato non possa essere replicato da addetti del mestiere “fino ad un certo punto”. Quasi tutti i brand più conosciuti, da Samsung a Huawei, montano sui propri smartphone display assemblati in pezzo unico. Per questo motivo, non è possibile procedere con il cambio del “solo vetro”, altrimenti si causerebbero danni agli altri componenti e si andrebbe contro le direttive delle case madri. I principali rischi sono:
- rottura/graffi del pannello LCD;
- incollaggio imperfetto del nuovo vetro;
- “scollaggio” del vetro dopo pochi mesi dalla manutenzione.
Ecco spiegato, quindi, anche il motivo dei costi di riparazione. I centri di assistenza ufficiali non sono autorizzati ad operare sullo smartphone senza intervenire sull’intero blocco vetro + LCD + touch.
Perché scegliere un centro assistenza autorizzato
Di fronte ad uno schermo rotto si cerca sempre di risparmiare. Ma si sa, si ha tra le mani quello che si paga ed il risultato è direttamente proporzionale al denaro investito e a chi si fa riferimento. La miglior soluzione che prevede un perfetto equilibrio qualità/prezzo è quella di rivolgersi sempre e comunque ad un centro assistenza autorizzato, che lavora seguendo le direttive della casa madre e si prende realmente cura di ogni singolo pezzo.
I vantaggi di richiedere assistenza ad un centro autorizzato sono numerosi:
- vengono utilizzati solo ricambi originali, i migliori in commercio e in grado di garantire prestazioni sicuramente più elevate rispetto a quelle offerte da pezzi compatibili;
- la riparazione può essere effettuata anche in una sola ora, restituendo lo smartphone velocemente (a seconda della disponibilità del pezzo e di cosa si è rotto);
- alla fine della riparazione, il telefono è come nuovo e totalmente rigenerato, mostrandosi performante come fosse appena acquistato;
- sono centri certificati direttamente dalle case madri, quindi sono affidabili, competenti e in grado di effettuare la migliore riparazione possibile;
- è possibile rivolgersi a loro anche per incidenti futuri, creando un legame basato sulla fiducia.
Utilizzare comunque il device
Dopo una brutta caduta, le conseguenze su uno smartphone possono essere due: il display si è crepato, ma si accende e funziona; il display non si accende proprio.
Anche in questo caso, niente panico: è possibile utilizzare comunque il dispositivo nonostante non sembri collaborativo. Esistono dei piccoli trucchi, infatti, che permettono di entrare all’interno dello smartphone anche se spento e di poter, eventualmente, recuperare dati importanti come promemoria o numeri di telefono.
Il primo passo è sicuramente quello di sbloccare lo smartphone. Solo in seguito, in base al livello di danno riportato, si potrà decidere quale strada intraprendere per continuare ad utilizzarlo.
Come sbloccare uno smartphone Android
Se il display di uno smartphone Android ha dato forfait e non ha nessuna intenzione di riaccendersi, non è necessario andare in confusione. Esistono, infatti, metodi alternativi per aggirare il sistema, sbloccando e recuperando i dati nonostante tutto. Per il sistema Android, sono 3 i metodi principali secondo i quali procedere:
- attivare Debug USB con cavo OTG;
- utilizzare il pc per visualizzare lo schermo;
- usufruire di app simili a Dr. Fone.
Debug USB con cavo OTG
Per poter attivare questa funzionalità, bisogna prima valutare se il dispositivo possa essere collegato ad un supporto USB e che, quindi, preveda la funzione OTG nella porta micro USB. OTG sta per On The Go ed è una tecnologia che permette, appunto, di poter collegare un dispositivo Android ad altri dispositivi USB.
Questo sistema si rivela molto utile se il touchscreen non funziona. Basterà, infatti, collegare un cavo adattatore OTG alla porta micro USB del dispositivo Android, collegare poi il mouse e utilizzarlo per accedere a menu e impostazione dello smartphone, sostituendolo al classico dito sullo schermo.
Se il mouse funziona, allora sarà possibile attivare il Debug USB tramite “Opzioni sviluppatore”:
- accedere a Impostazioni > Informazioni sul dispositivo;
- premere 7 volte su “Numero Build”;
- un messaggio indicherà il passaggio a “sviluppatore”;
- tornare su Impostazioni > Opzioni sviluppatore > Debug USB
Una volta spuntata questa funzione, il gioco è fatto e sarà possibile ripristinare il dispositivo.
Utilizzare il pc per visualizzare lo schermo
In caso di morte dello schermo di un dispositivo Android, è possibile visualizzarlo sul monitor di un pc. Bisogna collegarsi al sito “Gestione dispositivi Android” ed accedere con il proprio account Google. Se lo smartphone ha il GPS abilitato sarà rilevato in automatico. A questo punto bisogna cliccare su “Blocca” e selezionare “Sblocca”.
In questo modo, anche in caso di display rotto, sarà possibile navigare sul proprio telefono e, collegandolo al pc, si potrà eseguire il backup e trasferire i dati.
Applicazioni di Data Recovery come Dr. Fone
Nel momento in cui il display di un dispositivo va in mille pezzi e non è possibile utilizzarlo, il primo pensiero va ai dati contenuti all’interno e alla probabilità che possano andare perduti.
Niente di più falso: anche in caso di schermo rotto, esistono diverse applicazioni che possono supportare gli utenti nel recupero di foto, video, numeri di telefono o promemoria. La più celebre è Dr.Fone, impiegata per recupero dati anche iOS, nonché per backup, ripristino, trasferimento Whatsapp, copia di dati fra due telefoni e gestione dei dati da computer.
Scopriamo anche le alternative:
- Fonelab – Android Data Recovery: è stata progettata appositamente per tutti coloro che intendono recuperare dati persi e/o cancellati dal proprio dispositivo Android. In pochi click, sarà possibile recuperare contatti, sms, chiamate, foto e messaggi Whatsapp. Il programma funziona in modo davvero semplice: basta collegare il dispositivo Android al computer, attivare la modalità USB Debug e avviare la scansione. Al termine di quest’ultima, si vedrà un’anteprima dei dati recuperabili e si potranno scegliere quelli da salvare sul pc;
- iSkysoft Android Data Recovery: è un’altra valida alternativa a Dr. Fone per Android, sicura da usare e compatibile con la maggior parte di cellulari e tablet, da Samsung a Motorola. Presenta, però, due pecche: è un po’ costosa e, a volte, non sempre riesce a portare a buon fine il recupero dei dati;
- Ternoshare Android Data Recovery Pro: si tratta di un programma che fornisce due modalità di recupero: quella standard e quella che si occupa solo dei dati eliminati. Gode di un’interfaccia user-friendly, fornisce un’anteprima dei file recuperati e supporta numerosi dispositivi Android. Di contro, è anch’esso un po’ costoso e la scansione appare un po’ lenta.
In ogni caso, si tratta di 3 buone alternative per il recupero ed il salvataggio dei dati, che evitano di dichiararli persi per sempre e trovano loro un luogo sicuro all’interno del pc utilizzato.
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